«Giovanni Tuzet, in poesia, accetta l'erranza, la contraddizione, l'eredità del passato, in una sistemacità che reinventa a ogni passo immagini e suoni. Il libro 365/terzo, è un'opera pensata nel suo insieme, non solo a una raccolta [...] Sillogismi combustibili infatti, ultima sezione del libro, è una collana di brevi prose, che circoscrivono, sempre più strettamente, un nucleo doloroso, intitolato il bene. [...] C'è una volontà di afferrare la materia dell'esistenza secondo schemi logici e la gioia di vedersela scappare, di vedersela pulsare e fremere.» Gian Mario Villalta