Quando abbiamo cominciato a raccogliere le nostre idee attorno a un progetto di Almanacco internazionale di poesia ci siamo posti da subito l’interrogativo sulla possibilità o meno di ‘credere nella poesia oggi’.
Sulla certezza di questa condizione quarant’anni fa Marco Forti e Giuseppe Pontiggia hanno fondato il loro rilevante Almanacco dello Specchio. E noi, nonostante i profondi mutamenti intercorsi da allora a oggi, siamo fermamente convinti che sia ancora possibile credere nella poesia e nella sua capacità interpretativa dell’Essere e del mondo, quanto d’altronde alla poesia non è semplicemente concesso ma richiesto.
Così siamo certi che il suo linguaggio sia ancora ‘inconfondibile e insostituibile’: lo è anche nell’era della poesia facile, e per buona parte mediocre, del web; e lo è più forte di ogni barriera culturale e geografica.
Ma insostituibile lo è soprattutto perché la sua voce più autentica può sollevare l’uomo odierno dalla manifesta cecità verso l’orizzonte del suo stesso vivere e dall’altrettanto manifesta sordità ai richiami della Bellezza; insostituibile lo è anche perché, per lo più incontaminata dal regime del mercato, è voce salva da ogni degenerazione del linguaggio letterario.
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