Aminta è una favola pastorale composta da Torquato Tasso nel 1573. La prima rappresentazione ebbe luogo al Belvedere di Ferrara e riscosse un grande successo, tanto da essere richiesta l’anno successivo anche alla corte di Urbino, assecondando il desiderio della duchessa Lucrezia d’Este, amica dell’autore. L’opera sarà molto amata da Leopardi, che riprenderà proprio da questo testo i nomi di Silvia e Nerina, pseudonimi elevati a imperitura fama in A Silvia e ne Le ricordanze. Grande estimatore di questo dramma sarà anche il poeta russo Lermontov, che nella sua primissima gioventù userà lo pseudonimo Aminta, per pubblicare alcuni epigrammi.