Giovane, come intensamente giovani sono sempre i poeti, Mario Meléndez ci dona i suoi versi possenti, capaci di far penetrare nella sensibilità del lettore quell’universo angosciato e al contempo folgorante, dove il conflitto è un sole attorno al quale ruotano gli esseri e le cose. Il mondo che abita e patisce Meléndez è simile al nostro, più contemplato, compreso e descritto con una rara qualità, quella dell’intelligenza poetica. La sfuggente condizione umana non ha grandi segreti per una penna sagace come quella di questo autore, che non ha bisogno di metafore lussuose – sì di quelle funzionali al senso – per sgranare la potenza delle sue visioni. Un linguaggio diretto e semplice è il mezzo che adopera il suo talento e ci stupisce poesia dopo poesia: quando pensavamo che quello a cui si riferiva Meléndez era innominabile –almeno per la portata del linguaggio – scopriamo che era possibile farlo, certo, dopo che Meléndez lo ha fatto. Oggi una delle voci più interessanti di tutta l’America Latina. (Luis Benítez)