«Con suono quasi reboriano G. Colciago ci porta a scoprire quello di cui i poeti non parlano quasi mai: il valore dell’amicizia (intesa e abbraccio). Altrove trova una bellissima immagine “L’amicizia è un’ebbrezza primaverile”. Dunque da questo poeta un po’ scomposto e un po’ laterale veniamo portati al centro di una questione essenziale non solo per le persone, ma per l’epoca intera che viviamo.
La nostra società infatti è malata di inimicizia. Non si tratta solo delle ostilità più o meno plateali che vediamo inscenate intorno a noi nel ring politico, ma anche in quello culturale e sociale, bensì di quella più sottile e pervasiva inimicizia che è l’assenza di amicizia. Il “gentil groviglio” che si muove dentro all’animo di questo percettivo e singolare scrittore non deve trovare soluzioni elegiache o composte malinconie. Al centro sta la coscienza che “io” nella “intesa” e nell’“abbraccio” sono ridotto “mai/ uno straccio”. Per questo il poeta un po’ rabdomante casuale di parole, di ritmi, di immagini che si muove tra “i sassi/ e le donne” e che, come dice la bella e strana poesia che dà titolo al libro “Bambini agli specchi” ha acceso del suono la sua figura, permette a noi tutti di essere “bambini allo specchio”. Come a rimirare una possibile semplicità del cuore.» Davide Rondoni