In occasione del cinquantesimo anniversario (1957-2007) della traslazione della salma di Benito Mussolini nella cripta di Predappio, si possono trovare criteri di analisi dei messaggi lasciati dai numerosi visitatori sui libri destinati a raccogliere le firme. Si coglie il profilo inusuale di un paese segreto, che, dinanzi alla tomba del dittatore italiano, sa manifestare un’estrema franchezza per esprimere i propri sentimenti. La scoperta è quella di un’Italia, che dà segno di sé attraverso cinque decenni di storia nazionale, con aspirazioni e desideri, ideali e speranze. La traccia che gli autori seguono è quella di prendere in considerazione cinque gruppi di messaggi, scanditi dai diversi decenni di compilazione, a mostrare ciò che del paese può essere osservato dallo spazio chiuso e segreto della cripta, cui giungono echi diretti e intimi della storia nazionale, anche di quella minuta e semplice che segna la giornata di ciascuno. I visitatori di Predappio, a specchio di una considerevole parte degli Italiani, rendono conto di un pensiero diffuso nella nazione e delineano il tipo di guida politica desiderato, le caratteristiche di un capo, l’aspirazione a certezze morali e spirituali, la ricerca di una soluzione per le angosce del presente. E’ singolare che questo venga espresso dinanzi alla tomba di Mussolini. Quale immagine psicologica e politica del paese si esprime a Predappio?