[...] Una delle aspettative allo specchio di questa poetessa (o poeta) è, senza dubbio, quella di sognare la sopravvivenza di un mondo che non abbia bevuto tutto il veleno, un mondo di gioie consolatrici, un luogo d’amore custodito anche nel presente e fallace momento. La sopravvivenza cioè di un mondo situato simbolicamente nella consonanza con la musica. Che cos’è infatti il controcanto o il contrappunto se non comporre una o più melodie contemporanee o anche fare il canto a qualcuno o il discanto come nei componimenti metrici a contrasto, essendo insieme attivi? [...] (Luca Cesari)