«Ogni qual volta si parla di poesia messicana si suol ripetere che essa muore con Octavio Paz, cioè "descansa en Paz". La sensazione che sia difficile scrivere poesia in Messico senza ascoltare la sua voce, che sia impossibile liberarsi dalla sua figura troppo ingombrante, è avvertibile, in maggior o minor misura, nell'intero campo delle lettere messicane. Il peso del maestro è talmente schiacciante da essere percepito come una sorta di pietra tombale calata sulle nuove generazioni che ripeterebbero, stancamente ed esanguemente, forme e temi paziani, senza apportare nulla di originale.
Un'altra affermazione che si sente ripetere da più parti è che non esiste una poesia messicana e che essa va inquadrata e studiata in un contesto più ampio e articolato qual è quello latino-americano e quello spagnolo in generale. [...] Penso che l'una e l'altra affermazione vadano ridimensionate. Sarebbe più rispondente al vero affermare che la poesia che si scrive oggi in Messico nasce da una felice sintesi di tradizione e modernità e che, pur conservando una propria identità, non disdegna di confrontarsi con i vari modelli culturali che provengono dall'Europa e, più in generale, da altri paesi del continente americano». Emilio Coco
Il volume contiene poesie di: Eduardo Lizalde; Hugo Gutiérrez Vega; José Emilio Pacheco; Homero Aridjis; Elsa Cross; Antonio Deltoro; Víctor de la Cruz; Marco Antonio Campos; Coral Bracho; Héctor Carreto; Vicente Quirarte; Jorge Valdés Díaz-Vélez; Lucía Rivadeneyra; Pedro Serrano; Juan Domingo Argüelles; José Ángel Leyva; Víctor Terán; Luis Armenta Malpica; Esteban Ríos Cruz; Mario Bojórquez; Natalia Toledo; Briceida Cuevas.