Libro finalista al Premio Internazionale Gradiva - New York 2013
«Il libro di Anna E. De Gregorio è scabro e musaico al tempo stesso. Somiglia in un certo senso al suo nome, composto di un che di feriale – nel primo nome – e poi di qualcosa di elegante e forte nel resto. (...) Lo si chiami come fa la poetessa all'avvio il paradosso dell'eternità o lo si voglia nominare in altro modo, l'oggetto primario se pur cangiante in luoghi, situazioni e ambienti a cui la poetessa si rivolge è sempre qualcosa che la sovrasta, con delicatezza a volte, o con la furia a malapena trattenuta. L'esilio – patito nella propria vicenda o in quella di persone amate o solo sorpreso negli attimi o nei gesti di sconosciuti – è stato "tanto". Quasi a indicare uno spessore, una dimensione profonda. (...) Proprio l'esilio appare "tanto", quasi come un'onda. La quale già acclara e fa tremare le parole presenti.» Davide Rondoni