Erasmo da Rotterdam (Rotterdam 1466 - Basilea 1536) è la figura più notevole tra quelle degli umanisti nordici nel periodo che precede e accompagna l’età della Riforma protestante. Di umili natali, orfano, educato in un monastero agostiniano in Olanda, Erasmo assimila l’esperienza dell’umanesimo italiano proclamando la sua gratitudine verso il Valla, di cui si sente idealmente discepolo. Ma nel desumere criteri e metodi dall’umanesimo italiano e nel trasferirli nel mondo germanico, egli li sottopone a un’adeguata revisione che fa di lui il vero iniziatore del rinnovamento della cultura nei Paesi germanici.
La sua opera più famosa, l’Elogio della pazzia è un estemporaneo inno alla incoercibile vitalità del mondo. Ma attraverso questo inno Erasmo trova modo di giungere a una spietata elencazione delle opere dell’impostura e dell’astuzia pretesca, della corruzione, che pervade la società politica e religiosa, dell’ignoranza e rozzezza teologale.