In una Lesbo bucolica e fantastica, due bambini abbandonati, Dafni e Cloe, vengono allattati l’uno da una capra, l’altra da una pecora. Vengono poi raccolti da due pastori, Dafni da Lamone, Cloe da Driante. Cresciuti in campagna, trascorrono insieme il tempo dell’infanzia, pascolando l’uno le capre, l’altra le pecore. Nei primi due libri Longo Sofista si concentra sulle scoperte di Eros da parte dei due giovani, nel terzo e nel quarto libro sono elencate le varie traversie prima del riconoscimento di Dafni e Cloe da parte dei veri genitori, ricchissimi e di famiglia nobile.
Nell’opera, che è il più raffinato degli antichi romanzi greci pervenutici, più delle vicende esterne interessano la descrizione poetica del mondo arcadico e soprattutto del nascere del desiderio e dell’amore tra i due adolescenti. Il romanzo ha ripetutamente ispirato scrittori, pittori e altri artisti sin dal Rinascimento.
NOTA dell’editore: Il testo greco del quale si servì Annibal Caro presentava una lacuna nel corpo del “Ragionamento Primo” che qui abbiamo integrato in rosso e si può leggere nella versione di Alessandro Verri fatta dopo il ritrovamento nella biblioteca Laurenziana di Firenze di un manoscritto del Dafni e Cloe che conteneva anche la parte mancante. Nella sua versione il Caro marchigiano aveva pensato bene di integrare la lacuna con un suo testo di fantasia, lo stesso che qui riportiamo in Appendice.