«Raccolta di poesie con la quale l’autrice, figlia e principale curatrice dell’opera di Ezra Pound in Italia, rompe un lungo silenzio. Gocce che contano, ad indicare che la mano parsimoniosa non ne gemina tante; attimi profondi e luccicanti, versi che invetriano la roccia con la lucentezza dei giorni invernali. Mary de Rachewiltz è una scrittrice che ha scelto la via della rigorosa semplicità, la via romita. Una simile devozione per eremi e vette non può che ascriverla tra i seguaci particolarmente spirituali del modo di sentire che Cristina Campo ha definito trappismo della perfezione.» Luca Cesari