«Queste piccole storie, che si leggono con l’avida golosità che tutte le cose belle sanno suscitare, non sono solo un veloce ritratto autobiografico del viaggiatore protagonista, ma diventano lo specchio in cui ciascuno può guardare riconoscendosi o immaginando di farlo. in quel pozzo scuro in cui si trova pericolosamente precipitato l’incauto protagonista, tutti possiamo ritrovare noi stessi, nel buio dell’abisso a scrutare la nostra anima e la nostra umana fragilità, e la scalata verso la vita ritrovata non è altro che la nuova coscienza di noi stessi che solo dopo la paura del precipizio e il trauma della solitudine angosciosa possiamo trovare. L’Ulisse-Giorgio, il viaggiatore instancabile che “sempre torna” a portarci il racconto ricco e meraviglioso non è altri che il protagonista di una odissea che tutti abbiamo bisogno di percorrere e che possiamo attraversare anche solo leggendo, fantasticando, immaginando come nostri, vivi e reali, gli incontri innumerevoli che il protagonista si trova a fare.» Maria Rosaria Olivieri