Una poesia solida, con un efficace utilizzo del linguaggio; sempre inquietante e a volte terrificante, ma non esente da humour, situa il poeta cileno Mario Meléndez nella prima fila della sua generazione. Una poesia che si sostiene in qualsiasi lingua. (Óscar Hahn)
Mario Meléndez è cileno, ma è vissuto nel Messico e adesso in Italia. Ha un cognome da poeta neoclassico e, tuttavia, il turcasso della sua poesia contiene frecce modernissime che puntano al cuore del XXI secolo. La bellezza che abita nei suoi versi è diversa, forse unica. È fatta di sorprese, di giochi di linguaggio più o meno sofisticati (secondo l’obiettivo che si propone in ogni verso). È la sua una poesia molto panamericana, molto tellurica, ma insieme molto delicatamente surrealista. Le sue poesie sono come un quadro di Magritte che sia stato dipinto lì sull’alto della cordigliera andina, in un nido di condor. (Luis Alberto de Cuenca)