«Scritti sul vento di una delle voci più discrete e meno rivelate del nostro Novecento. ''Il garbino è una voce misteriosa i cui soffi sembrano passare per cunicoli e gallerie: uno spudorato aggressivo riso caldo che rende la vita risentita e disperata. È un ventaccio: uno spauracchio per i "poveri di spirito". Quando colpisce, porta su dalla terra voci del sabbion di fuoco dei morti per sospingerle nel lontano aperto mare. È proprio così che Gaetano Arcangeli (Bologna 1910-1970) lo sentiva: evocazione di uno spirito pauroso e tenero, elemento originario dell’infanzia romagnola. Con poche pause, il Garbino soffia su tutti i suoi libri. Né il suo animo cessa mai di intendersi col vento.» Luca Cesari