con LUIGI MARIA PIARULLI e ROMOLO BIANCHI
Un libro che diventa luogo di memoria è per sempre. La carta sbiadisce, il trascorrere del tempo sporca i contorni e l’abitudine allena a non pensare. Qualche anno è fuggito via dalla prima pubblicazione di questo lavoro letterario e a guardarmi indietro non lo direi. Nella mente si staglia, orgogliosa e sofferente, l’immagine di un filo spinato che trafigge la purezza del pane appena sfornato. È stato un lungo viaggio, nel quale ci siamo immersi a piene mani nelle trame di una memoria umana, cruda e consanguinea. Abbiamo sentito la terra sotto i piedi tremare, i morsi della fame bussare prepotentemente e l’angoscia insinuarsi silenziosa nella fiducia di un sole più caldo. Ne siamo usciti sporchi, affaticati ma con in mano un messaggio di speranza, di consapevolezza e di profonda umanità. Perché la storia di Romolo è davvero la storia di uno di noi. (Dall'Introduzione di Luigi Maria Piarulli)