«Allitterazioni, assonanze, sonorità; lessemi e fonemi che si accavallano fino a scomporsi e frantumarsi, onomatopee non solo verbali ma anche sostantivali, sguardi che si dilatano su luoghi noti che diventano subito cantucci per l'animo. Nelle ultime composizioni Benedetti approfondisce la propria poetica, diventa meno schivo e la stessa poesia è costituita dal non detto, è musica prima di essere parola, è colore prima di ogni cosa.» Teresa Triscari