"È un Carlo Bo poco più che ventenne, ma già in tutto Carlo Bo nella fisionomia intellettuale come nell’acclarata vocazione di critico letterario, quello cui si rivolge don Giuseppe De Luca nel maggio del 1933 per la collaborazione ad una sua collana poi avviata presso Morcelliana di Brescia l’anno successivo con un titolo che avrebbe dovuto essere Outsiders convertito in seguito nel non meno programmatico, quanto all’indicazione di un percorso di conoscenza, I compagni di Ulisse: si tratta di una collana che oggi si direbbe generalista, aperta a studiosi accomunati dalla militanza cattolica secondo l’intenzione di Fausto Minelli (fondatore nel ’25 della stessa Morcelliana) di «allargare il campo di visione della cultura cattolica italiana abbracciando esperienze spirituali eterodosse». I nomi subito proposti a Bo da De Luca, cioè Gide e Alain-Fournier, mettono in subordine un terzo, Jacques Rivière, che invece il giovane suo amico, a sorpresa, sceglie d’acchito." (M. R.)