«La linea della poesia non si trova sulla mano. Ma fra le parallele linee della vita e della fortuna quella (invisibile) della poesia assolve una insostituibile funzione: l'immaginare senza scopo unito a parole senza oggetto. La poesia no serve al lavoro e nelle professioni, troppo legati al know how, al dover fare, alle incombenze precise. Riconoscere che queste poesie spesso tendenti alla "condizione della prosa", come diceva certa critica del secondo dopo-guerra, non somigliano a quelle di nessuno, mentre a tutti possono dare un'idea, un suggerimento, che da poetico può farsi subito umano, in un'etica non detta nella scioltezza del rap e della sua cantilenante prosodia.» Gilberto Finzi