«È al cuore naturale dell'uomo che sembra rivolgersi la poesia di Mariadonata Villa, alla sua polpa delicata, al suo sentire. Anche per questo nell'economia naturale della raccolta, risulta naturalissima la scelta formale del verso libero (...) Ovviamente nell'umano rapporto con l'esterno non c'è nulla di più desiderabile dell'amore. Al punto che si potrebbe sostenere, senza remore, di tenere tra le mani un pudico e intransigente canzoniere, – costruito tra introibo e ite – a venerare sottotraccia il divino respiro della carne.» Emilio Rentocchini