«Questi due racconti di Benedetto Benedetti sono due tranches de vie ricavate dalla rappresentazione di un mondo fra il contadino e il preindustriale che ha qualcosa di mitico, pur essendo assolutamente reale, storico… Ciò che colpisce in questi due racconti è soprattutto l’atmosfera notturna. Grava sulle cose e sui viventi un buio che annera tutto, salvo rompersi, qua e là, in brevi squarci di luce: un acetilene, le luci della miniera, il lume di un caffeuccio, luogo di transito per chi comincia a lavorare prima dell’alba. In questa mezza tenebra i viventi hanno una presenza spettrale e tuttavia molto concreta. Specie le donne.» Manlio Cancogni