«Si può fare ancora architettura ''forte'' nei modi di Alberti, Le Corbusier, Rossi, quando il giudice supremo del nostro presente umano è il "pensiero debole"? Se è vero che l’Architettura – come sottolinea Bianchi – è la maniera principale in cui vengono prospettati i rapporti fra individuo e spazio (non solo urbano), la risposta non può che essere affermativa. I tre scritti: Sulla ricostruzione del Convento francescano sul fianco del Tempio Malatestiano a Rimini; Sull’intendere l’architettura a proposito di due 'cubi' e Sul monumentale e la geometria nel ''Gallaratese'' a Milano, sono corredati, in appendice, del saggio Sul disegno di architettura e le sue matrici filosofiche, composto in occasione del XX Congresso dei Disegnatori Italiani a Lerici.» Luca Cesari