«A molti dovrà apparire quasi ossessiva la tenacia con la quale Chesterton ritorna sulle origini romane dell'Inghilterra [...] Composto nel 1919, ma pubblicato in volume nel 1924 La fine della strada romana potrebbe presentarsi ad un lettore distratto come la favola raccontata da un inglese di mezza età che non riesce ad accettare il fatto che la gloriosa Inghilterra non è più tale. E se non propriamente di favola, bisognerà parlare di racconto dal momento che lo scrittore inglese non solo non fornisce in alcun modo date, ma neppure si preoccupa di collocare nella sua vita il momento nel quale potè vedere con i propri occhi i fatti che egli narra. La fine della strada romana è infatti il racconto di una "visione".» Marco Antonellini
