«Il caso di Campana per troppo tempo, e ancora oggi, continua a destare quella curiosità e quel fascino che hanno gli spiriti incompresi i quali sembrano avere molte più cose da dirci da morti che da vivi. La verità è che poeta incompreso Campana non lo fu mai, e se di lui e della sua opera si cominciò a parlare diffusamente solo dopo l'internamento a Castel Pulci ciò non significa che il messaggio dei Canti Orfici non fosse già stato ben recepito. Al poeta non si chiederà mai di avere fama e gloria nel mondo, ma più concretamente e durevolmente di rendersi "opera", di rendere cioè l'esistenza più bella e più degna di essere vissuta.
Per quanto a una prima lettura la sua poesia possa apparire orfana di riferimenti, essa in realtà respira appieno il clima culturale italiano, e non solo, di quegli anni.» Marco Antonellini