«Giunti in fondo, ci si chiede se un grumo di speranza non si celi nel distacco dai Lestrigoni, in quella lontananza che intitola la raccolta e che per quattro volte ripropone nel presente misteriosi, arroganti antagonisti, epigoni delle violenze antropofaghe del mito (31, 37, 83, 87); ci si chiede allora se forse, mantenendo la distanza come l’astuto Ulisse e non presumendo di varcare il limite, la salvezza sia possibile.» Marisa Sestito