«Sulla scia dell'emozione suscitata dalla pubblicazione dei diari di Moana Pozzi, una drammaturgia contemporanea, impegnata con moto oscillante nel racconto della realtà e delle mitologie siciliane e nell'allontanamento da esse, trova la scintilla per una "sacra" rappresentazione laica imperniata sulla figura dell'attrice. In una campagna alla frontiera francese dove si sono radunati moltissimi fans, due giovani attendono il passaggio del feretro della pornodiva che instaurerà con loro un dialogo impossibile, monologando da lontano, senza mettere in atto alcun contatto fisico, dando vita ad una rappresentazione legata alla doppiezza.» Luca Scarlini