L'Orlando furioso è un poema cavalleresco in ottave strutturato su 46 canti, per un totale di 38.736 versi nell'edizione definitiva del 1532. Vi sono state infatti due edizioni precedenti, scritte con una lingua più popolare e rozza, in particolare la prima redazione, in 40 canti, pubblicata nel 1516. La seconda edizione uscì nel 1521, caratterizzata da una lieve revisione linguistica.
L'Orlando furioso si propone come il naturale prosieguo dell'Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo; Ariosto continuò la narrazione proprio dove Boiardo la interruppe, facendo evolvere la vicenda amorosa tra Angelica e Orlando che, a causa del rifiuto dell'amata, diviene furioso, pazzo per amore.
L’Orlando furioso rappresenta il compimento di quel processo di unificazione dei cicli carolingio e bretone che Pulci prima e Boiardo poi iniziarono, e portarono avanti, all’interno della letteratura italiana nei decenni immediatamente precedenti. In un intreccio quasi ineluttabile tra poema cavalleresco e follia: Orlando (personaggio) diventa pazzo, seguito in questa sorte prima da Tasso (autore di un poema cavalleresco) e poi da don Quijote, appassionato lettore del genere.