«Dopo l’esperienza futurista, passa più di un venticinquennio prima che Leonardo Castellani firmi il suo secondo volume: Pagine senza cornice, impresso nel 1946 dall’Istituto del Libro di Urbino. L’incipit si attesta sull’angoscia del distacco e della partenza, verità assai più gravosa di ogni possibile approdo. Vi si esplicitano tensioni che toccano la figura del narratore. […] Al suo girovagare, pur nei limiti di un percorso che è infine interiore, corrisponde analogicamente la struttura aperta e mobile del discorso, in parte integrata ad una clausola diaristica.» Gualtiero De Santi