Ai fatti che precedettero e seguirono la Marcia su Roma, alle conseguenze che ne stavano derivando per tutta l’Italia e anche per il paese, Mombello restò sostanzialmente estraneo: i contadini, erano presi a render l’anima sulle pietraie avare da cui a mala pena traevano le decime di cui erano gravate; i possidenti, si affannavano per evitare che i propri possedimenti si trasformassero in un peso per loro insostenibile; i signori (ma di che, poi?) cercavano di difendere con le unghie e coi denti la propria condizione e i propri vantaggi.
Ma ci sono idee e situazioni che, come si suole dire, “sono nell’aria” e che, progressivamente (seppure all’apparenza insensibilmente), permeano di sé ogni spazio e interstizio del Paese e della società all’insaputa, o per lo meno nell’inconsapevolezza, di chi ne è peraltro permeato e conquistato. E dunque anche la cittadinanza di Mombello ne fu conquistata e permeata. (D. Di Luca)