Anticipiamo oggi, con questo nuovo numero di Terza Pagina, l’uscita ormai imminente di Aspettare la rugiada, prima pubblicazione della nostra giovanissima autrice Damiana De Gennaro.
Damiana è nata a Vico Equense il 30 ottobre 1995, e studia inglese e giapponese alla facoltà di Lingue e Culture Comparate dell’Università di Napoli L’Orientale. Dal 2015 è redattrice delle rivista letteraria indipendente Mosse di Seppia, formata in maggioranza da studenti universitari che si impegnano a diffondere la poesia contemporanea nel centro storico di Napoli.
«Di lei ammiro l’esattezza lievissima, per nulla teatrale, che disegna i contorni precisi di ogni minimo sguardo “e incide il suo sorriso/ alla radice di ogni fuga”. Ammiro la capacità di salvare ogni cosa dolorosa con un incanto quasi bambino, senza avere paura di nominare i fiori», così scrive di lei Isabella Leardini nella sua introduzione al libro.
Di seguito riportiamo tre estratti dalla raccolta. Siamo sicuri che anche i nostri lettori non resteranno indifferenti di fronte al tratto incredibilmente leggero di Damiana, lei che – come scrive la Leardini – «quello che si spezza o non si unisce, […] lo ripara e lo salda con l’oro liquido della poesia».
Damiana è nata a Vico Equense il 30 ottobre 1995, e studia inglese e giapponese alla facoltà di Lingue e Culture Comparate dell’Università di Napoli L’Orientale. Dal 2015 è redattrice delle rivista letteraria indipendente Mosse di Seppia, formata in maggioranza da studenti universitari che si impegnano a diffondere la poesia contemporanea nel centro storico di Napoli.
«Di lei ammiro l’esattezza lievissima, per nulla teatrale, che disegna i contorni precisi di ogni minimo sguardo “e incide il suo sorriso/ alla radice di ogni fuga”. Ammiro la capacità di salvare ogni cosa dolorosa con un incanto quasi bambino, senza avere paura di nominare i fiori», così scrive di lei Isabella Leardini nella sua introduzione al libro.
Di seguito riportiamo tre estratti dalla raccolta. Siamo sicuri che anche i nostri lettori non resteranno indifferenti di fronte al tratto incredibilmente leggero di Damiana, lei che – come scrive la Leardini – «quello che si spezza o non si unisce, […] lo ripara e lo salda con l’oro liquido della poesia».
quando ha svegliato in me
la ballerina,
è subito fuggita
con le stelle chiuse nelle mani
sono rimasta nell’eco dove l’aria
si frantuma tra i polmoni –
cos’è questa danza a cielo spento
che ferisce con i fiori
e costringe a camminare?
金継ぎ・kintsugi
ti conservo dove poso
i libri che mi aprono
la notte sulle ciglia –
riempiresti col tuo oro
le spaccature che la luna
mi scava nella schiena,
come l’edera sa fare
sulle pareti verticali?
tu sai come far alzare
il vento contro il tutto
che mi tiene corpo in pezzi,
frantumato.
arrivano sempre, alla fine
i tuoi messaggi
come treni senza orario
dal cuore verso i polsi –
arrivano a portarmi
dove l’aria torna mare
e il terreno che calpesto
non si spezza ad ogni passo
mi trapianti nella terra,
da dove aspetto di fiorirti
un poco più vicino.
Poesie tratte da: Damiana De Gennaro, Aspettare la rugiada, Raffaelli Editore, Rimini 2017.