"Fin dall’anno mille e settecento cinquantuno scrissi una Lettera ad un mio Amico di Firenze sopra la mia inscrizione del PANTHEUM SACRUM &c. che io avea avuta la fortuna di ritrovare in due volte, essendomi stati portati i due pezzi di questa Inscrizione cavati da’ Pescatori del nostro fiume Aprusa, o Ausa, come ora si chiama, e questa mia Lettera fu letta da me allora nella nostra Accademia de’ Lincei insieme con altre cose appartenenti ad Antichità, e fu stampata nel medesimo anno nelle Novelle Fiorentine, dalle quali ne furono tirate a parte varie copie. Nell’anno seguente o poco prima, o poco dopo comparve un foglio stampato proveniente dalle Parti di Roma; ma senza il nome dell’Autore, senza la data del luogo, e senza il nome dello stampatore, con questo titolo: Risposta dell’Edituo del Panteon Romano al dottissimo Jano Planco Scuopritore del Panteon Riminese, la qual Risposta pare fatta dall’Autore più per divertirsi, che per rispondere seriamente a quanto da me era stato asserito intorno a questo illustre Monumento..."