«Servomuto è un canto che si eleva dal campo di battaglia della quotidianità, un’aspirazione soprattutto, per imparare a vivere servendo fedelmente quel patto tacito e doloroso dentro cui l’essere umano nasce e con cui si innerva: «una dedizione a priori eterna/ alle vene interna» per cui vivere è riconoscere un’appartenenza a qualcuno o qualcosa che conti più di noi stessi, “rassegnarsi” all’idea di dover lottare in «nome della cosa amata», a cui votare azioni, scelte e compromessi, per dare loro un senso vero, uno scopo.» (I. Mezzaluna)