“Alzata aspetto il giorno. Le gambe mi dolgono, ma so stare in piedi, come durante le cerimonie ufficiali, come durante il processo.
So anche quale giorno sta arrivando, e conosco l’ora. Stringo e tormento il fazzoletto, vi sono ricamati la rosa, che fu a lungo tra le mie mani e il giglio, che non mi appartenne mai, ma non vi verserò lacrime. […]”
16 ottobre 1793, una donna attende di salire i gradini del patibolo, durante la prigionia ha ripercorso come in confessione la propria vita straordinaria. Non è una donna qualunque, è Maria Antonietta.