Vogliamo regalare ai nostri lettori, oggi, qualche poesia dalla raccolta Di una notte morente di Gianfranco Lauretano, da noi pubblicata lo scorso anno.
Gianfranco Lauretano (1962) vive e lavora a Cesena. Ha pubblicato, tra gli altri, i volumi di poesia Preghiera nel corpo (NCE, Forlì 1997 – ristampa 2011), Occorreva che nascessi (Marietti, Milano 2004), Racconto della Riviera (Raffaelli, Rimini 2012). Traduce dal russo, svolge attività di critica letteraria su periodici e quotidiani, ed è direttore letterario della rivista di arte e letteratura “Graphie”. «Ma come è la sua poesia? Il suo modo compatto, asciutto, la sua lingua morale, letteraria senza artificio letterario, la tensione di sfida e di coraggio, ne fanno una poesia consapevole, legittimata dall’intenzione del suo accadere, e dalle forme che si sceglie.» (Marco Marangoni)
Gianfranco Lauretano (1962) vive e lavora a Cesena. Ha pubblicato, tra gli altri, i volumi di poesia Preghiera nel corpo (NCE, Forlì 1997 – ristampa 2011), Occorreva che nascessi (Marietti, Milano 2004), Racconto della Riviera (Raffaelli, Rimini 2012). Traduce dal russo, svolge attività di critica letteraria su periodici e quotidiani, ed è direttore letterario della rivista di arte e letteratura “Graphie”. «Ma come è la sua poesia? Il suo modo compatto, asciutto, la sua lingua morale, letteraria senza artificio letterario, la tensione di sfida e di coraggio, ne fanno una poesia consapevole, legittimata dall’intenzione del suo accadere, e dalle forme che si sceglie.» (Marco Marangoni)
DIECI GRAZIE
1
Quasi mai t’ho detto grazie
nelle ore defluite sazie di quisquilie
di pazienza spesa per il niente
di astuzie e furberie per non stimare
la morte che ho addosso
il mio potere piccolo
amnesia.
6
Non ho finito col ringraziamento
devo ancora dirti grazie
per come si evolve la questione
di come io sia condotto
da mani che non sono mie
dove non voglio non sapevo
non era mio intento
e grazie perché ne sono
contento.
Il tuo corpo come un fiore raro
una chiesa pronta per la liturgia
campo di un gioco infaticabile
a ben vedere è dove accade tutto
dove risiedo davvero e mi ritrovo
dopo lunghe veglie fredde
e tanto lavorare.
Il tuo corpo manda luce propria
e tu non sei già più una donna
ma fuoco e nube, occasione
di vedere alla fin fine
chi insistente vuole che lo veda.
Avrei voluto tacere per sempre
spiare e svelare un possibile ascolto.
E, se no, neppure prestare attenzione.
Sapevo che esiste un verbo discreto
in terra o in mezzo alle nuvole
a dire ciò che interessa davvero
mentre gli altri, presi
nel lager al ristorante in famiglia
quelli non erano lingua ma il caos
d’una faccia beffarda.
Da: Gianfranco Lauretano, Di una notte morente, Raffaelli Editore 2016 (http://www.raffaellieditore.com/di_una_notte_morente).