Lucia Brandoli (Modena, 1989) è autrice della raccolta di racconti A letto non si pensa al futuro (Pendragon, 2017) e dello spettacolo teatrale Giardini. Ha scritto e scrive per varie testate cartacee e online. Ha studiato architettura a Porto, Berlino, Ferrara e Jodhpur. Traduce. Insegna yoga. Vive soprattutto a Milano. Di seguito riportiamo tre estratti dal libro vincitore Anello di prova.
Altro
Compro il rumore dei piedi sul tappetino.
Compro un po’ di rovine e il tramonto,
una voce che da acuta si è fatta bassa,
da nasale roca,
una mutazione.
Compro e ti raggiungo.
Compro Parigi e un dildo
a forma di Tour Eiffel
alla faccia di Roland Barthes.
Compro l’Unità,
compro les italiens sul letto di morte di Cavour.
Compro la Milano-Genova che rassicura gli attori,
e la Milano-Torino per gli alcolisti che hanno un
nome.
Un americano e un mito.
Compro il bisogno di stare orizzontali,
lo sforzo di respirare,
la pancia gonfia e la pancia tesa,
le scimmie e i furetti, i gamberetti:
tre totem, tre identità,
senza contenitore.
La capacità di aggrapparsi, con le dita artigli e
il pollice al sicuro
nella mano.
Compro una mezz’ora di silenzio,
compro i nomi degli alberi e il radicamento,
la capacità di appartenere e di lasciarsi andare,
i piedi annodati intorno alle anche,
pube contro ombelico,
acromion sotto zigomo,
in ricordo di un’ala, e un cuore
contro la schiena che calmo
insegna a battere al mio.
Compro anche i baci ai bordi della bocca, i ritardi
di consapevolezza e i movimenti inesatti.
Nient’altro, grazie.
Per oggi basta così.
Roma, giugno 2015
Prima delle prove
Entra. Non potevo non respirare.
C’è come un odore qui, un odore di.
Sulla tavola, ferma e accesa attendo –
mi hai detto – lo spegnersi delle luci
e della televisione. Tutti,
in fondo alla stanza,
perché non si fermano
per voltarsi e parlare? E fuori
dal cerchio di granturco maturo
disperdersi in luglio?
Le borse pesanti producono tristezza –
mi hai detto – come i resti dell’anno nuovo.
Hai detto. Papillons in via d’Azeglio,
ed è subito sera.
Ho rischiato
di essere investita.
Ho aspettato
che la Luna sfiorisse
nei miei occhi lo specchio
dietro ai pacchetti di sigarette,
ai ciottoli nella notte.
Bologna, 2010
Da una balaustra
Inutile cielo triste e di speranze ancora una.
La banalità
di alcuni paesaggi dolci,
la necessità immutabile
di un dettaglio certo.
Tiro le fila e ci sono le statue
coi loro ginocchi fasciati
e le membra e le mani,
che sembrano aver sofferto tanto
in vita. Amo tutte
le cose brutte, che hanno sopportato,
che hanno imparato a reggere
l’imbarazzo del mezzo, circondate. Amo
amo le cose sbagliate, per cui vale ancora
la pena, sentire, la mandibola tesa.
E ancora, cammino, e ti aspetto al mio fianco
e a stento rilascio
la mezzora più lunga
della mia vita avanzi.
Vicenza, 2013
Da: Lucia Brandoli, Anello di prova, Raffaelli Editore 2016 (http://www.raffaellieditore.com/anello_di_prova).