Diversi anni fa, nel 2003, pubblicammo una raccolta di poesie autografe di autori italiani contemporanei, mossi dalla curiosità e dal desiderio di poter scrutare un po’ più da vicino quel primo momento creativo, in cui i poeti iniziano a riempire la pagina bianca e a dar forma a una poesia. Fra i primi ad accogliere con entusiasmo l’iniziativa, vi fu Mario Luzi, che per l’occasione ci regalò la prima stesura di un inedito, I legionari, appuntato sui fogli di un convegno del ‘99 a lui dedicato, e che qui riportiamo per i nostri lettori.
Mario Luzi (Firenze, 1914-2005) è stato uno dei poeti più importanti del Novecento italiano, e in particolare dell’ermetismo fiorentino. Pubblicò numerose raccolte, tra le quali ricordiamo Al fuoco della controversia, del 1978, che vinse il Premio Viareggio. Dal 2004 fu anche senatore a vita.
LEGIONARI
Strano turno
di guardia
quello
di quella notte,
su e giù per quegli spalti,
in quelle garitte.
Si riaccese
a un tratto
di natività il firmamento,
si confermò vivente,
il cosmo –
allora,
ivi,
in quell’incremento
del fervore astrale,
dell’alito terragno,
in quel notturno inafferrabile barbaglio.
Dove e quale
era,
era e accadeva
il presagito evento?
ne cercavano
disorientati
il luogo esatto,
l’esatto ubicamento.
E intanto
era già in loro – come?
non lo capivano – furtivo
il sopravvenuto mutamento.
Niente li confortava
ormai se non il fuoco
e l’acqua,
l’acqua e il fuoco del futuro sacramento.
Da: Con gioia e con tormento. Poesie autografe di autori italiani contemporanei, a cura di F. Grimaldi, Raffaelli Editore 2003.