Oggi, giorno della sua nascita, vogliamo ricordare Ezra Pound con due poesie tratte dalla raccolta A Lume Spento, il primo libro pubblicato di Ezra Pound a Venezia nel 1908. Nel 1958 alcune delle poesie che vi erano contenute furono riproposte in un’edizione ridotta di A Lume Spento da Vanni Scheiwiller. Le traduzioni delle due poesie che qui proponiamo sono di Giuseppe Ungaretti e Salvatore Quasimodo.
The Song
Love thou thy dream
All base love scorning,
Love thou the wind
And here take warning
That dreams alone can truly be,
For ’tis in dream I come to thee.
Canzone
Ama il tuo sogno
Ogni inferiore amore disprezzando,
Il vento ama
Ed accorgiti qui
Che sogni solo possono veramente essere,
Perciò in sogno a raggiungerti m’avvio.
Trad. Giuseppe Ungaretti
Ama il tuo sogno
Ogni inferiore amore disprezzando,
Il vento ama
Ed accorgiti qui
Che sogni solo possono veramente essere,
Perciò in sogno a raggiungerti m’avvio.
Trad. Giuseppe Ungaretti
In vain have I striven,
To teach my heart to bow;
In vain have I said to him
‘There be many singers greater than thou’.
But his answer cometh, as winds and as lutany,
As a vague crying upon the night
That leaveth me no rest, saying ever,
‘Song, a song’.
Their echoes play upon each other in the twilight
Seeking ever a song.
Lo, I am worn with travail
And the wandering of many roads hath made my eyes
As dark red circles filled with dust.
Yet there is a trembling upon me in the twilight,
And little red elf words crying, ‘A song’,
Little grey elf words crying for a song,
Little brown leaf words crying, ‘A song’,
Little green leaf words crying for a song.
The words are as leaves, old brown leaves in the spring time
Blowing they know not whither, seeking a song.
Invano ho lottato
Per convincere il mio cuore a piegarsi;
Inviano gli ho detto:
«Ci sono poeti più grandi di te».
La sua risposta, come vento e suono di liuto
Come vago lamento nella notte
Che non mi dà riposo, dice sempre:
«Un canto, un canto».
I loro echi ondulano uno nell’altro nel tramonto
Cercando sempre un canto.
Ah, io sono consumato dal lavoro
E il vagare per infinite strade ha cerchiato di viola,
Ha riempito di polvere i miei occhi.
Su di me c’è ancora un tremore nel tramonto,
E piccoli elfi rossi di parole gridano: «Un canto»,
Piccoli grigi elfi di parole gridano per un canto,
Piccole foglie gialle di parole gridano: «Un canto»,
Piccole foglie verdi di parole gridano per un canto.
Le parole sono foglie, vecchie foglie gialle già di primavera,
Portate qua e là dal vento vanno cercando un canto.
Trad. Salvatore Quasimodo
Da: Ezra Pound, A Lume Spento, Scheiwiller 1958.
Per convincere il mio cuore a piegarsi;
Inviano gli ho detto:
«Ci sono poeti più grandi di te».
La sua risposta, come vento e suono di liuto
Come vago lamento nella notte
Che non mi dà riposo, dice sempre:
«Un canto, un canto».
I loro echi ondulano uno nell’altro nel tramonto
Cercando sempre un canto.
Ah, io sono consumato dal lavoro
E il vagare per infinite strade ha cerchiato di viola,
Ha riempito di polvere i miei occhi.
Su di me c’è ancora un tremore nel tramonto,
E piccoli elfi rossi di parole gridano: «Un canto»,
Piccoli grigi elfi di parole gridano per un canto,
Piccole foglie gialle di parole gridano: «Un canto»,
Piccole foglie verdi di parole gridano per un canto.
Le parole sono foglie, vecchie foglie gialle già di primavera,
Portate qua e là dal vento vanno cercando un canto.
Trad. Salvatore Quasimodo
Da: Ezra Pound, A Lume Spento, Scheiwiller 1958.