«Quando lessi le cose edite tra Maiorca e Barcellona di Lucia Pietrelli capii che mi trovavo di fronte a qualcosa di radicalmente diverso dalle tante pur dignitose prove di poesia tesa e acuminata di nuova poesia femminile che circolano. Qualcosa a cui innanzitutto la categoria di "poesia femminile" sta stretta come accade sempre quando la forza che le nutre ha radici ben oltre le caratteristiche di una voce. E soprattutto mi trovavo di fronte a un gesto di poesia che ha la stessa urgenza sacra e assoluta delle voci della grande tradizione laterale italiana, quella dei Rebora, dei Testori... Se dovessi fare due nomi a cui accostarla, tra le più prossime, chiamerei Mariangela Gualtieri e Paola Turroni. Voci di poetesse dunque in cui il destino si gioca a fior di pelle». Davide Rondoni