In Argo e il suo padrone Italo Svevo cerca di mettersi nei panni di un cane, di immaginare il suo punto di vista e di riprodurre l’attività della sua coscienza. è un modo per prendere “distanza” e fare emergere nuovi particolari sulle caratteristiche dell’Homo sapiens, che si comporta in modo imprevedibile, che ha sconcertanti scatti di violenza, che non sa che gli altri animali ci guardano e ci giudicano.