«L'intero arco operativo di Gabellini dà testimonianza della fedeltà ad un procedere, come in un libro ininterrotto, per successivi aggiustamenti e varianti di suoni, toni e specificità oggettuali, senza scarti o fratture di rilievo; un procedere per innesti innovanti su un congegno espressivo povero e da lungo tempo costretto nelle maglie del vernacolismo localistico. Tutto il libro anela presenze di sussidio contro il male di vivere: sotto questo profilo, un ruolo fondamentale svolgono le voci, ad esse il poeta assegna, se non il compito di segnalare residui di concretezza, almeno quello di introdurre pause nel diffuso decadimento del reale e nel trascorrere del tempo.» Achille Serrao