Nato a Mondovi, l’attuale Dréan algerina, il 7 novembre 1913, è morto il 4 gennaio 1960 in un incidente d’auto guidata dal suo editore Michel Gallimard. In tasca aveva un biglietto ferroviario non utilizzato: si crede avesse pensato di compiere quel viaggio in treno, cambiando idea solo all’ultimo momento.
Novellista, saggista, drammaturgo e romanziere Albert Camus ha profondamente marcato la sua epoca e il suo pensiero continua oggi ad avere tanta influenza.
Nel 1951, dopo diversi viaggi (in Algeria e nel Sudamerica) e soggiorni (Costa Azzurra, Vosgi) e malgrado il peggioramento della sua salute, Camus pubblicò un lungo saggio, L’Homme révolté (L’uomo in rivolta) che rimetteva in causa il concetto di rivoluzione: “ogni rivoluzionario finisce oppressore o eretico”.
Quando ricevette il premio Nobel di letteratura a 44 anni, 20 anni dopo la sua prima pubblicazione, ne divenne il più giovane vincitore dopo J.R. Kipling. Il suo discorso pronunciato a Stoccolma e poi a Uppsala, fu una calorosa difesa dell’arte e della libertà: e i Discorsi di Svezia diventarono presto la “bibbia” degli scrittori dissidenti e perseguitati.