Pandolfo Collenùccio (Pesaro 1444 - ivi 1504) storico, poeta, esperto conoscitore delle scienze biologiche, fu una delle figure più rappresentative del Rinascimento.
Espulso da Pesaro nel 1489 da Giovanni Sforza, ch'egli aveva fino allora servito, offrì la sua competenza di giurista a Lorenzo il Magnifico e a Ercole I d'Este, che l'adoperarono soprattutto in ambascerie. Riebbe i suoi beni da Cesare Borgia che s'era impadronito di Pesaro, e ne godette il favore; ma, col ritorno a Pesaro di Giovanni Sforza, fu imprigionato e giustiziato. Personalità caratteristica del Rinascimento, è autore di un Compendio de le istorie del Regno di Napoli (fino al regno di Ferdinando I d'Aragona; pubblicato postumo nel 1539), di poesie latine e volgari (tra cui una forte e originale canzone Alla morte), di dialoghi di sapore lucianesco, di un'operetta geografica sulla Germania (pubblicata postuma nel 1546).