Sin dal titolo Pacioli proclama che il trattato è destinato «a tutti gl’ingegni perspicaci e curiosi»; in esso gli studiosi di «philosophia, prospectiva, pictura, sculptura, architectura, musica e altre mathematice» conseguiranno «suavissima, sottile e admirabile doctrina» oltre che trovare diletto «co(n) varie questione de secretissima scientia».