Julius Evola (Roma, 1898 – Roma, 1974), pseudonimo di Giulio Cesare Andrea Evola. Nato da famiglia aristocratica, fu indirizzato agli studi tecnici e matematici, ma ben presto si avvicinò al mondo dell’arte: al 1915 e 1916 risalgono rispettivamente le prime opere pittoriche e poetiche. Amico di Marinetti e Balla, vicino anche a Prampolini e Depero, aderì inzialmente al futurismo, dal quale tuttavia di allontanò presto, rompendo del tutto i rapporti con l’inizio della guerra. In seguito, avvicinatosi al dadaismo, ne divenne uno dei maggiori rappresentanti in Italia. Collaborò con varie riviste, tra cui “Noi”, di cui, nel 1920, divenne anche redattore. Tra il 1916 e il 1922 scrisse numerose poesie apparse in varie raccolte e riviste (poi riunite e pubblicate nel 1969 a Milano con il titolo di Raâga Blanda). In seguito abbandonò l’arte e la letteratura per didecarsi alla filosofia.