«Fin dalla prima lettura di questo intenso libretto, sono stato ossessionato da ciò che, ragazzo, fremente di capillare, animalesca sensibilità andavo chiamando, fra me e me, fantasie di identificazione. [...] Esistenza e poesia possono essere una cosa sola. Perché ciò accada, occorre però che questi due termini convergano nel crocevia di un cuore allenato alla comprensione intuitiva degli esseri nella loro temporalità. Bisogna assimilare l'esistenza per esprimere la fragile, sacrale magnificenza, ci insegna fra le righe la Serragnoli, con un candore e un piglio tragico-sbarazzino davvero tutti suoi, senza più debiti.» Massimo Morasso
temporaneamente esaurito - in ristampa
