«Uno strepitoso punto di equilibrio è il romanzo di Michail Kuzmin, Le imprese di Alessandro il Grande, pubblicato nel 1909, che subito strappa applausi. Questo stravagante dandy che una manciata di anni prima ha pubblicato – accolto dalla fama – il primo romanzo russo a tema omosessuale, Kryl’ja (“Ali”), che lavorava per il geniale impresario teatrale Sergej Djagilev e con lo straordinario regista Vsevold Mejerchol’d, che è ritenuto sommo maestro da poeti come Chlebnikov e fissato con un po’ d’invidia da Marina Cvetaeva perché le sue letture pubbliche avevano un successo impressionante, questo esteta che si disinteressava di politica preferendo tradurre Rimbaud, Shakespeare e Ovidio, trova l’alchimia perfetta, la rotondità alessandrina». (Davide Brullo)