Versione digitale
Si tratta di una raccolta di brevi componimenti in lingua – il poeta dialettale si rivelerà solamente sullo scorcio degli anni Settanta – dattiloscritti in più copie con le redazioni pressoché pulite, organizzati successivamente forse dallo stesso padre, come suggerisce una nota manoscritta in calce a una fotografia dell’autore inclusa in uno dei fascicoletti che contengono le poesie: «Giovanni Maria Pedretti / anno 1949 / I versi ecc. furono scritti fra il 1946-47», in una grafia che non pare, appunto, del poeta. Pochissime le varianti, per lo più limitate ai titoli. Alcuni testi invece sono manoscritti (Quando ballavo con te; Mistero della sua casa; Morte). Queste poesie, di un Nino Pedretti poco più che ventenne, sembrano quindi rimarcare come il santarcangiolese si sia rivelato subito – lo sottolinea Carlo Bo – «uno dei rari poeti per necessità»: «Io cerco poesia / al ritmo de la pioggia che ricade / su ogni cosa qui fuori dell’uscio / della mia casa ed ogni melodia / sembra raccolta attorno a questo suono».