Nato a New York il 3 marzo 1907, il secondo dei sette figli di Sophia Ritsos e Nikolaos Lekakis, fioraio, Michael Lekakis passa l’infanzia nella comunità greca ancora ricca di usi e costumi tradizionali e di mercati pittoreschi. Lavorando per il padre impara ad eseguire decorazioni floreali, di notte studia i classici, compone versi dedicati alla natura e dipinge.
Nel 1930, all’età di 23 anni, Michael esegue la sua prima scultura in gesso, la testa del padre. Seguono vari ritratti dei membri della famiglia. Durante la Depressione fece più di cento teste in miniatura. Tanti anni dopo ne fece dei bronzi che presentò alla sua prima esposizione alla Artists Gallery nel 1941. Trasferito nel Texas durante la guerra, va in Messico e rimane affascinato dalla scultura dei Maya. Segue nel 1946 un’esposizione di acquarelli e disegni e qualche scultura. Da allora si dedica alla lavorazione del legno in tutte le misure, usando 22 tipi di alberi diversi. La sua scultura sprigiona luce e segue il ritmo naturale di rami e radici. Dice Lekakis: “I concetti delle mie sculture non sono miei… esistono già nella natura dell’esperienza. Di fronte a un pezzo di legno, se c’è un rapporto ne riconosco subito la potenzialità…”
Si interessa di musica e danza, incontra i poeti Ezra Pound, e. e. Cummings, William Carlos Williams e il filosofo Margolis.
Nel 1952 viene in Europa e visita Brancusi nel suo studio. È l’incontro di due grandi personalità.
Lekakis, fino alla fine crea forme nuove, lasciandosi trascinare dalla dinamica del legno. I suoi esperimenti esplodono in un’iconografia originale, allo stesso tempo personale, totemica e cosmica.
Nel 1961 espone alla Howard Wise Gallery a New York. Nel 1968 al Dayton Art Institute, sculture e disegni. Nel 1973 scrive il lungo poema Eros Psyche che traduce dal greco in inglese.
Nel 1984 espone alla Kouros Gallery, a New York, una retrospettiva dagli anni Trenta al 1984, anno in cui soffre di un infarto e si stabilisce a Long Island.
Muore nel 1987.