Jan Hendrik Leopold ('s-Hertogenbosch, 1865 – Rotterdam, 1925) è una delle voci più significative della poesia olandese.
Filologo, studioso di Spinoza, dello stoicismo e dell’epicureismo, professore di greco e latino nonché traduttore dalle stesse lingue, traduttore o meglio imitatore della poesia araba e persiana (che conosce tramite versioni in lingue occidentali), è uno scrittore isolato, dalla vita piuttosto infelice, segnata da un amore perduto e da una precoce sordità che lo costringe ad abbandonare l’insegnamento nella scuola e forse gli impedisce di giungere a quello universitario. Il poeta non cerca il successo, pubblica relativamente tardi, di rado e quasi sempre in sedi appartate. “Un amante della solitudine”, lo definisce Karel van de Woestijne.