Michelstaedter Carlo

Michelstaedter Carlo
Carlo Michelstaedter (1887-1910) nasce a Gorizia in una famiglia ebrea di lingua italiana. Nonostante la breve vita, è considerato una figura di primo piano nel panorama filosofico europeo dell’inizio del Novecento anche se la sua opera è di fatto interamente postuma. Michelstaedter si è cimentato anche con la pittura, ma è anzitutto poeta e filosofo. Sul versante lirico, ha lasciato componimenti che riescono a tradurre in versi i contenuti più profondi della sua riflessione teorica.
Nel giugno del 1909, dopo aver sostenuto gli esami previsti dal suo cursus studiorum presso un Istituto fiorentino, Michelstaedter ritorna a Gorizia per lavorare alla stesura della tesi di laurea (La persuasione e la rettorica). Ma ormai anche l’arte e la poesia, come la retorica filosofica, gli si rivelano fragili orpelli di cui si orna l’oscurità dell’essere che ogni linguaggio sarà sempre impotente a esprimere e desidera solo dissolversi nel nulla. Il 17 ottobre 1910, poco dopo aver inviato la sua tesi a Firenze, si toglie la vita sparandosi con una rivoltella.
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